La formazione salernitana torna con il disco della completa maturità artistica
I Rossometile tornano con il nuovo album Gehenna, impregnato di atmosfere gotiche che rimandano, in parte, ad Epica e Whitin Temptation. Ne parliamo con il chitarrista e mastermind Rosario Reina, che ci descrive gli elementi principali di questa opera rock, che segna un deciso passo in avanti per diffondere il verbo musicale delle formazione salernitana in tutto il mondo.
Quali sono le differenze principali Gehenna e gli album precedenti?
Si tratta, probabilmente, del nostro disco più maturo, nella scrittura, nel sound e nella direzione stilistica, ed è il frutto di una lavorazione d’insieme che, stavolta, è stata particolarmente efficace. Desdemona (2020) è stato il primo album con Hela, ovvero Ilaria Bernardini alla voce, ma al momento del suo ingresso nella band alcuni brani erano già scritti e molti arrangiamenti già decisi. Si è calata perfettamente nel mood, adeguandosi alla direzione tracciata, e lo ha fatto con risultati eccelsi. Tuttavia, a differenza di Desdemona, Gehenna è un album nato con lei, ispirato da lei e che racconta molto di lei; quindi, inevitabilmente la resa generale è stata maggiore, da tutti i punti di vista.
Un album dedicato alle donne.
La figura femminile è stata sempre al centro dell’immaginario dei Rossometile. Ciascuna delle donne ha una sua storia da raccontare: Magdalena è un baluardo di ciò che è giusto secondo il proprio cuore, ma condannato dalla società; la guerriera di Valhalla esprime il suo aspetto iracondo e guerriero, la sua brama di vittoria e l’orgoglio sia per il successo della guerra che per l’eventuale morte in battaglia, morte che la rivestirebbe del più alto onore, poiché verrebbe ammessa nell’esercito che combatterà alla fine del mondo; la sirena morente dell’ultimo brano The Dying Mermaid è una povera anima che esprime il suo dolore in un ultimo doloroso canto nella sua lingua mistica prima di tornare a fondersi con il mare, il suo vero luogo di origine. Più di tutte, però, siamo sicuramente affezionati alla figura di Frida Kahlo, una donna che ha lottato per tutta la sua vita con il dolore in tutte le sue forme, fino ad accettarlo come suo compagno di vita, alla quale abbiamo voluto rendere omaggio con il brano Pasionaria. Una pittrice che ha saputo trasformare la sofferenza in arte. Frida continua a ispirarci con la sua forza e il suo spirito indomabile. Una donna con un attaccamento irriducibile ai propri valori e ideali. Il brano racconta il tormento di una persona che combatte per le proprie idee, combatte per l’amore, combatte contro la menomazione del suo corpo, e crede fermamente nella vita.
Indovinati sono gli assoli di chitarra, molto melodici e incisivi su alcuni pezzi.
Ti ringrazio. In realtà non mi ritengo un chitarrista solista. La mia vera natura è la ritmica e l’accompagnamento in generale. A ogni modo, negli anni ho ricoperto anche il ruolo di solista e sono molto contento che tu ne abbia apprezzato il risultato. In effetti in fase di scrittura e registrazione ho curato molto gli assoli. Forse ero particolarmente ispirato o forse, più semplicemente, il mio percorso di crescita individuale all’interno della band mi ha condotto naturalmente a migliorare questo aspetto musicale.
Sono in programma delle date live?
Si, da gennaio abbiamo tenuto diversi live tra Campania, Lazio e Basilicata. Stiamo organizzando già le date autunnali, nelle quali cercheremo di spingerci un po’ più al Nord.
Come mai i Rossometile non vengono mai chiamati in festival a Salerno?
In realtà alcune richieste per fare dei concerti nei pochi spazi che sul nostro territorio vengono concessi alla musica inedita, ci giungono, e siamo stati sempre pronti ad accoglierle e disponibili ad esibirci. Tuttavia, come tu hai evidenziato, in quei casi in cui si organizzano festival o eventi più articolati della tradizionale data nel pub, il nostro nome non rientra nella lista dei prescelti. Il motivo è ascrivibile alla natura politicizzata di certi eventi, ai quali possono partecipare soltanto gli artisti che fanno parte della “cordata” degli organizzatori. Nulla di nuovo. Accade in tutti gli ambienti. Per fortuna, abbiamo le capacità e l’ambizione di guardare oltre.
E la scelta dell’autoproduzione?
La nostra non è una presa di posizione. Abbiamo avuto molti contatti e riscontri lusinghieri ma il limite per le etichette è stato la nostra difficile collocazione in un preciso genere, con le conseguenti difficoltà nella vendite. Le label, giustamente, fanno il loro lavoro e noi il nostro. In futuro si vedrà.
Quali sono stati i feedback del disco?
Sono stati ottimi, davvero entusiasmanti. Abbiamo ricevuto decine di recensioni col massimo dei voti, alcune anche su riviste importanti e, in generale, moltissimo consenso che si è trasformato in vendite di cd, merche crescita dei nostri social.
Avete nuovi video in programma?
Abbiamo pubblicato due video (Sangue e seduzione e Gehenna) ed un lyric (Pasionaria Frida). A settembre usciremo con Geminus ed a dicembre con un secondo lyric video, La rosa d’inverno.
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