Ispirato a vicende realmente accadute, infatti si dice che l’autore si sia ispirato a una foto scattata all’aeroporto di Gatwick, dove si vedono 3 ragazze inglesi in partenza per la Siria per affiliarsi all’ISIS. “Califfato”, mette in scena l’incubo occidentale di uno stato islamico, da dove hanno origine sanguinosi attentati terroristici e che tramite i suoi emissari, maestri nell’arte della manipolazione, si insinua nelle flebili coscienze degli adolescenti facenti parte seconde generazioni di immigrati, radicalizzando il loro sentimento religioso e mutandolo in strumento di odio contro il mondo occidentale e le loro istituzioni. È quello che si racconta in questa produzione svedese, che miscela thriller e spy story, capace di momenti di altissima tensione e colpi di scena inaspettati. Il tutto viene narrato dal punto di vista delle donne, le quali, come già nella comunità ebraica descritta in “Unhortodox”, sono le vittime inermi e predestinate di qualsiasi estremizzazione religiosa.