I ragazzi sono tornati e la quarta stagione è ancora più scandalosa delle precedenti
The Boys è una delle più famose serie prodotte dalla piattaforma Prime Video. Lo show è stato concepito dall’executive producer e showrunner Eric Kripke (Supernatural).
Si basa sulla serie a fumetti, scritta da Garth Ennis e disegnata da Darick Robertson, pubblicata negli Stati Uniti dal 2006 dalla DC Comics, con etichetta WildStorm e poi da Dynamite Entertainment dal 2007.
La trama è innegabilmente forte, controversa, sfacciata, che asseconda uno stile molto violento e indiscutibilmente splatter. La qualità dell’opera raggiunge vette sempre più alte di stagione in stagione, di episodio in episodio, aggiungendo progressivamente anche il livello di suspense. Vengono mostrate scene sadiche, ricche di atti sessuali espliciti e rivoltanti. Sembra che il tutto sia stato concepito per colpire ancora più lo spettatore, per il tono sempre irreverente e immorale, spingendolo a riflettere anche sulla società odierna.
Tra le righe si leggono grandi verità e non pura fantasia. Si evince tutta la vena dark e dissacrante, nonché la metafora distorta di una società corrotta e malvagia, caratterizzata da giochi di potere. Non esiste una parte completamente onesta, infatti anche “i boys”, e tutti coloro che si professano “i buoni”, celano scheletri nell’armadio che farebbero accapponare la pelle a chiunque.
Premesso questo, la regia è superba, con un’ottima direzione della fotografia, pregna di tinte oscure. Completano la parte artistica degli ottimi visual effect, sempre più realistici e una colonna sonora ricca di brani della musica rock e pop migliore degli ultimi decenni.
Il cast vede i soliti protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti, a cui si sono uniti Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan. Le interpretazioni di ciascuno di loro sono a dir poco perfette e ben contestualizzate. Gli attori riescono a dare credibilità a personaggi iconici, ben scritti, sia nel bene che nel male, offrendo alla cinepresa un’interpretazione impeccabile in scene capci di emozionare o disgustare in ugual misura.
Nella stagione quattro, ancora di più, viene consegnata allo spettatore una realtà distorta, molto amata dai fan, ovattata e glorificata dai media, che manipolano e influenzano totalmente le masse, oscurando qualsiasi giudizio. Ma la verità sui super antieroi non è splendente come appare. Ciascuno di loro nasconde un pericolo, soprattutto “i sette”, per nulla salvatori del mondo, ma autentici distruttori della società. I pochi rimasti del gruppo originale hanno accolto due nuovi membri nella squadra, ovvero l’intelligentissima Sister Sage e la focosa Firecracker. Costoro vengono guidati dal temibile e instabile Patriota che è quanto di peggio potrebbe esserci a capo di una squadra e che continua ad assecondare le derive mostrate nelle prime stagioni. Anche Abisso, A-train, il nuovo Black Noir e le due new entry si dimostrano affatto affidabili, possedendo vizi da brividi.
Né la classe politica né altri sembrano riuscire a contrastare i piani della Vought, a parte “i ragazzi”, ma Butcher è sempre più malato, Annie, ML, Franchie, Kimiko e Hughie sono invischiati nella risoluzione di vicende personali, del tutto coerenti con la loro caratterizzazione complessa e tridimensionale. Nonostante tutte le terribili prove e situazioni a cui vengono sottoposti, “i buoni” fanno il possibile per tenere alta la loro bussola morale, puntandola verso la giustizia per fermare Patriota e company.
Il finale di stagione è sopra le righe, non c’è mai nulla di banale o scontato. Il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, lasciando intravedere un’ultima stagione assolutamente da urlo.
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