L’eredità di Mujica e Chomsky tra critica sociale e impegno attivo
“Sopravvivere al XXI secolo” è un libro nato da un’idea di Saúl Alvídrez, attivista e documentarista messicano e tra i fondatori di YoSoy132.
Per ritrovare se stesso, qualche anno fa, ha intrapreso un lungo viaggio in Sudamerica e, proprio durante questa esperienza, ha ideato e ha cominciato a progettare il documentario “Chomsky e Mujica”, che seguirà la pubblicazione di questo libro e che vedrà Roger Waters (sì proprio lui, uno dei fondatori, oltre che cantante e bassista dei Pink Floyd) nel ruolo di narratore.
José Mujica è stato presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015. Noto per il suo stile di vita semplice e per la sua franchezza, Mujica è considerato uno dei leader più umili e sinceri del mondo. Un’esistenza la sua che, proprio per la coerenza tra idee e stile di vita, ne ha fatto un simbolo universale di onestà, trasparenza e credibilità.
Noam Chomsky è un linguista, filosofo e attivista politico. È considerato uno dei più importanti intellettuali contemporanei e dei maggiori rappresentanti di quel gruppo di eroi che hanno avuto il coraggio di proporre una prospettiva critica e analitica del sistema produttivo e consumistico occidentale ponendo l’accento sui problemi strutturali del capitalismo e sulle disuguaglianze globali.
Entrambi sono estremamente preoccupati della strada intrapresa dalla società ed entrambi non temono di esprimere le proprie considerazioni su temi cruciali come la democrazia, l’ambiente e la giustizia sociale. Nonostante ciò, li abbia costretti a una sorta di isolamento da parte dei “potenti” della Terra.
Le democrazie moderne spesso falliscono nel rappresentare realmente i cittadini. Mujica e Chomsky sottolineano l’importanza di un coinvolgimento più diretto della popolazione nelle decisioni politiche.
Le minacce ambientali del XXI secolo – come il cambiamento climatico e la distruzione degli ecosistemi -, ormai evidenti e non più opinabili, necessitano dell’adozione di stili di vita sostenibili e politiche più rispettose dell’ambiente. Mujica, con la sua esperienza agricola, e Chomsky, con il suo approccio analitico, lo affermano senza giri di parole: il problema è importante, urgente, e ne va dell’esistenza umana tutta.
La giustizia sociale è il terzo dei grandi temi trattati: Mujica e Chomsky parlano delle sempre crescenti disuguaglianze nel mondo e della necessità di politiche più equitative. Mujica, con la sua visione pratica, e Chomsky, con il suo pensiero critico, propongono soluzioni per affrontare la povertà e promuovere una distribuzione più equa delle risorse.
Il dialogo tra queste due “bellissime menti” invita senza dubbio alla riflessione ma, soprattutto – e data la loro storia non poteva essere altrimenti – all’azione.
Ci assumiamo effettivamente le nostre responsabilità verso la società e il pianeta solo se facciamo seguire all’analisi e alla critica dei modelli attuali delle azioni concrete. È questo il messaggio tanto semplice quanto potente dei due “saggi”.
“Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia”, diceva Pier Paolo Pasolini.
Ecco un esempio di due uomini che con la propria vita hanno trovato la strada per conciliarli.
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