“Gibbet Hill” il racconto ritrovato di Bram Stoker

Editoriale

Novembre 15, 2024

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Perso e ritrovato dopo più di un secolo

Nella biblioteca nazionale d’Irlanda, a Dublino, dopo più di un secolo è stato trovato un racconto perduto di Bram Stoker.

Merito della scoperta va a Brian Cleary, farmacista e grande appassionato di Stoker, che nel 2022, in seguito a un intervento chirurgico, ha deciso di prendersi un sabbatico e dedicarsi alla ricerca di documenti per scrivere un romanzo storico sull’autore di Dracula.

L’indagine svolta all’interno dell’archivio dei giornali britannici ha portato alla luce il numero del primo gennaio 1891, che indicava una serie di articoli e racconti scritti per un supplemento natalizio del 17 dicembre dell’anno prima. Tra questi, proprio uno a firma del noto scrittore irlandese.

Cleary, risalendo al supplemento, si è trovato tra le mani “Gibbet Hill”, opera sfuggita anche agli studiosi e che, ricontrollando tutte le biografie di Stoker, nessuno aveva mai catalogato.

Gibbet Hill esce sette anni prima di Dracula ed è una storia di fantasmi ambientata in un luogo reale, una collina nel Surrey a sud-ovest di Londra, nota per l’omicidio di un marinaio, nel fine Settecento, ad opera di tre persone, poi impiccate nel medesimo luogo. L’episodio è tutt’ora ricordato con una pietra commemorativa, la Sailor Stone.

Nel racconto un uomo si avventura per fare una passeggiata sulla collina e incontra tre bambini alquanto sinistri che compiono, nei boschi circostanti, un inquietante rituale.

Il racconto è stato presentato per la prima volta in onore del Bram Stoker Festival, che si tiene a Dublino tra il 25 e il 28 ottobre.

Paul Murray, studioso e autore di una biografia di Stoker, ha affermato che nell’opera riecheggiano elementi simili a quelli del Dracula, ma anche un gusto per il gotico e contrapposizioni come normalità e orrore, vita e morte, già presenti nel romanzo più celebre dell’autore irlandese.

Inoltre, entrambe le opere presentano un linguaggio simile e vi è l’eterna idea che il bene e il male si possano incarnare in un posto fisico, il castello del conte in Dracula o, come in questo caso, la collina, e che il male sia distruttivo e crudele senza un vero fine.

In Italia il racconto, in prima edizione, è stato tradotto e pubblicato in occasione di Halloween dalla Caravaggio Editore con la traduzione di Enrico De Luca.

 

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