Arte e inclusività. “Un posto per tutti” chiamato Limen

Editoriale

Settembre 30, 2023

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In un sud Italia specializzato nella dispersione delle sue menti più giovani, trovare realtà che offrono spazi di aggregazione virtuosi destinati ai ragazzi è sempre più difficile. L’Associazione Limen di Salerno è riuscita nell’impresa, mettendo su ben più di un’idea, capace di raccogliere centinaia di giovani, declinando di fatto il vero fine ultimo dell’associazionismo.

La ricetta di questo successo? La sincera offerta di uno spazio di espressione, oltre che di aggregazione. Sono numerosi, infatti, i progetti targati Limen: dal Club del Libro, al Club di Poesia, al laboratorio Ref-Project, espressione compiuta del crafts made. Non mancano eventi di vario genere, musica dal vivo, jam sessions, mercatini vintage, gite in Cilento, scampagnate in natura, ma anche escursioni atte a scoprire il patrimonio artistico di Salerno e la possibilità di cimentarsi nei giochi da tavolo attraverso la collaborazione con la nota Associazione Ludica Il Guiscardo.

Un sogno, quello del Limen, nato dalla mente del presidente Gianni Fiorito e offerto alla comunità salernitana.

Come nasce Limen?

Limen nasce dal desiderio delle nuove generazioni di ragazzi di questa città di aggregarsi, di darsi spazio, di partecipare a eventi, a momenti di aggregazione e di cultura. Limen nasce come fabbrica di idee e di progettualità nel momento in cui il mondo era in standby durante il Covid 19, facendo in modo che aggregarsi online fosse un grande evento culturale sui giovani, ma anche con l’intento di creazione di spazi di aggregazione in città dove i ragazzi possano incontrarsi, conoscersi, proporre progetti, dare vita a ognuno di loro e sopratutto imparare nuove competenze.

Si è conclusa da poco la quarta edizione del Limen Salerno Festival, un appuntamento sempre più atteso dai giovani salernitani. Com’è cresciuto il festival negli anni e dove punta?

Il festival è il grande evento che nasce dalla creazione della comunità fra la nostra storia e le nuove generazioni. Questo festival si pone l’obiettivo di valorizzare tutte le energie giovanili del nostro territorio e a promuovere la storia e le radici della nostra cultura, con lo scopo di creare un ponte tra passato e futuro.

Il festival vuole essere non solo un punto di riferimento in città e per il nostro territorio, ma anche il megafono di cui le voci giovanili hanno bisogno per potersi esprimere nelle loro idee e passioni.

Le ambizioni sono alte, mirando ad affermare il Limen Festival come uno degli appuntamenti di rilevanza nazionale per la cultura giovanile.

Ogni anno il Festival punta a migliorarsi sia in termini di presenze che di qualità artistica e culturale partendo dal nostro obiettivo principale di creazione di una comunità solida e solidale.

Quanto lavoro c’è dietro la realizzazione di un evento come il Limen Salerno Festival? Ritiene che la città abbia dato merito all’impegno profuso?

La progettazione del Limen Festival nasce all’interno di tutti gli eventi e delle progettualità con cui la comunità Limen, assieme a tutte le altre associazioni con cui collabora, porta avanti durante l’anno. Limen, oltre a sviluppare una rete fra le realtà associative, si propone di creare un palinsesto di eventi che restituisce alla cittadinanza una offerta culturale che si sviluppa longitudinalmente insieme agli sforzi creativi dell’associazione.

Lo scopo di questa progettualità è di creare una proposta culturale che si esprime nella quotidianità, e non solo in sporadici incontri durante l’anno.

I risultati, i prodotti e le energie di questo palinsesto si riversano in questo grande “saggio di fine anno” che è il festival.

La città ha dato merito a questo impegno, a questa comunità e a questa aggregazione sia in termini numerici che in termini di entusiasmo, ma anche di riconoscibilità del marchio Limen, che ormai è visto come un punto di riferimento per gli adulti e per i giovani di Salerno, sia per quanto riguarda il festival, ma anche per gli spazi che viviamo quotidianamente e che ospitano le aule studio e la biblioteca all’interno della Casa del Combattente, fruibili e aperti a tutte le idee, passioni giovanili, e a tutte le esigenze degli studenti e dei giovani lavoratori.

“Nessuno è un’isola”, un motto che ripetete spesso, un concetto che dall’individuo può estendersi alla collettività, eppure spesso ci si lamenta della poca coesione delle realtà culturali. A suo avviso, le realtà salernitane che offrono spazi aggregativi e alternative culturali sono isole a sé stanti o riescono a costruire davvero un arcipelago funzionale al servizio della comunità?

“Nessuno è un’isola” parte come motto, a cui abbiamo accompagnato il concept “Un posto per tutti”, frasi che si concretizzano in realtà che abbracciano i giovani, offrendo loro opportunità e speranza, aiutandoli a credere in se stessi e nelle proprie capacità di realizzare le proprie passioni, e di poterlo fare in un territorio storicamente prolifico come quello campano, che sa cogliere il richiamo della cultura, quando le viene offerta.

I confini che molto spesso isolano le persone, sopratutto nella generazione Z, che spesso si rinchiude in se stessa, la quale ha sofferto maggiormente la mancanza di spazi e di momenti di aggregazione fatti dai giovani, per i giovani, che quindi potessero parlare i linguaggi delle nuove generazioni con l’obiettivo di abbattere le solitudini interpersonali.

La modalità che abbiamo trovato per riuscirci si basa sulla creazione del senso di comunità, capace di essere inclusiva sia per le persone, sia per le contaminazioni di arti.

Ci si propone quindi di creare ponti tra le persone, che possono condividere e condividersi attraverso un vivere quotidiano che valorizza le proprie aspirazioni e le rende realtà.

Cosa ritiene manchi ancora alla città di Salerno e cosa può dare l’associazione Limen e Gianni Fiorito a tal proposito?

Alla città di Salerno mancano più spazi per i giovani, in cui essi possano sentirsi responsabili e protagonisti dell’ideazione e della realizzazione di momenti di aggregazione e progettualità pensate e create dalle nuove generazioni per le nuove generazioni. Questo proposito implica impegnarsi nella formazione e nell’investimento reale sul futuro.

Molto spesso accade che le realtà associative non lavorino concretamente sul senso di comunità, rischiando di chiudersi in se stesse, concentrandosi su risultati singoli, piuttosto che su una visione di insieme che faccia network.

Limen invece vuole valorizzare i punti in comune tra le persone e le realtà, perché è importante condividere una mentalità in cui ciò che abbiamo in comune sia più potente di ciò che ci differenzia, per l’interesse comune del territorio.

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