Giulia Del Pozzo: Preferisco ancora l’analogico e sogno un fumetto mio!

Editoriale

Settembre 30, 2023

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Talento da vendere e sogni importanti: l’illustratrice nocerina Giulia Del Pozzo fa parlare di sé

Nata e crescita a Nocera Inferiore, in provincia di Salereno, Giulia Del Pozzo è sempre stata una grande appassionata di fumetti, ma ha scoperto la grande passione per il disegno alle scuole elementari: durante i compiti in classe, il disegno abbinato ai dialoghi la proiettava completamente nella sua dimensione.

Ha continuato a sperimentare e coltivare la dote per il disegno in ogni momento libero, decidendo da adulta di trasformare il suo hobby in un lavoro proprio quando la sua vita era giunta ad un bivio e l’arte le ha fatto da ancora di salvezza. Perfezionate conoscenze e competenze all’interno di una scuola di fumetto, non ha più smesso di imparare e soprattutto di mettersi alla prova, lavorando a progetti sempre più ambiziosi.

Accanita fangirl, riproduceva i personaggi degli anime e dei manga, fin quando si è innamorata delle fanfiction e delle serie tv, incontrando attori che l’hanno ispirata e che per lei sono tutt’oggi il perno principale della sua capacità
creativa.

Come è giunta alla creazione della sua prima opera?

Mi fu chiesto di rappresentare una persona reale nei panni di Wolverine in una sua tipica posa. A differenza del supereroe quest’uomo aveva tante zeppoline (o graffe) incastrate sugli artigli e vestiva in modo sciatto, con la pancia di fuori. Da come si può evincere, era stato creato per ridere e a vederlo fa veramente sorridere.

Quale tecnica preferisce utilizzare per i suoi lavori?

Lavoro principalmente in analogico, con carta e acquerelli, poiché è la prima tecnica di colorazione con cui ho approcciato seriamente. Ci si deve sentire a proprio agio, anche se, personalmente, prima di mettere il pennello impiego tempo! Per ‘adattamento’ invece, sto ancora imparando a usare il digitale, che è un modo diverso e sicuramente più veloce per illustrare. Mi aiuta con le commissioni con scadenze più incisive, però non lo preferisco se devo essere sincera – sebbene lo usi spesso.  Mi piace molto di più il contatto con la carta, i colori, il suono del pennello che muove l’acqua.

Conosce bene il mondo delle fan fiction e delle serie tv, quanto impattano queste realtà sul suo lavoro?

Molto. Giusto qualche anno fa mi fu chiesto di rappresentare la scena di una fan fiction, che lessi per coglierne tutti i particolari che servivano per la sua creazione. In linea generale tendo ai personaggi delle serie tv che mi piacciono, o una mia versione – stilistica – di una scena che ho preferito. Lo faccio soprattutto per mettermi alla prova.

Ha stretto collaborazioni con altri artisti?

Giulia del PozzoHo lavorato alla graphic novel “1479, storia di una fornace” commissionata, l’anno scorso dalla Fornace De Martino di Salerno. Una storia co-scritta, disegnata dalla mia collega e amica Lucia Saldutti e colorata da me, basata su un evento storico realmente accaduto alla famiglia De Martino, che poi abbiamo arricchito con gli elementi magici.

È stata una bella sfida, non solo perché avevamo veramente pochissimo tempo per creare un mondo di fatto di personaggi completamente originali, ma perché era la prima volta che facevo qualcosa così diverso dal solito: ‘leggere la sceneggiatura di uno scrittore X e poi illustrarlo’.

Quali sono i suoi prossimi progetti in ambito artistico, ha già qualche opera nel “cassetto”? Qual è il suo sogno?

C’è la voglia di progettare qualcosa. Di sicuro un fumetto col quale farmi conoscere, ma ora come ora non mi sento ancora pronta, quindi vorrei prima continuare a disegnare per altri e a crescere stilisticamente. Ho ancora tanto da imparare. Attualmente invece sto lavorando a un sequel della graphic novel “1479, storia di una fornace” sempre commissionata dalla Fornace De Martino, a una serie di favole per bambini, e a dei quadri floreali fatti in acquerello.

Che cosa rappresentano le arti visive per lei?

Sicuramente un modo per fuggire dalla realtà perché quando disegno mi si libera la mente. E se a qualcuno piace fuggire come me, consiglio di disegnare tutti i giorni, creare e iscriversi a un liceo o una scuola privata di disegno per imparare tutte le basi di cui si ha bisogno.

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