Il mondo ingiusto di ILL FARES THE LAND

Editoriale

Settembre 30, 2023

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Patrick Ireland firma un’originale chiave di lettura sul delicato tema dell’immigrazione

ILL FARES THE LAND letteralmente “è ingiusto il mondo” è un corto scritto e diretto da Patrick Ireland per la Dun Ross Films e non ancora disponibile al pubblico. Il film è prodotto da Jessica Romagnoli e dalla vietrese Annabella Casaburi, ora residente nel Regno Unito.

 Emozionante e intensa, la pellicola racconta il delicato e attualissimo tema dell’immigrazione, con un tocco di fantastico, spostando lo sguardo all’umano: non giustificando, ma cercando di comprendere e arrivando alla conclusione che, in fondo in fondo, la rabbia e l’odio non sono mai una risposta.

Mentre suo fratello Trey viene trascinato sempre più profondamente negli abissi della propaganda politica di estrema destra, il giovane George scopre sulle coste una sirena spiaggiata. Ed è lì  che i discorsi sugli estranei che vengono dal mare cominciano a farsi strada anche nella sua mente verso un epilogo che però lo porterà a dover fare i conti con sé stesso e la propria coscienza.

Nel mondo ingiusto di Ill Fares the Land, che poi è quello in cui viviamo noi stessi, dividere l’umanità in buoni e cattivi non è poi così semplice. La grande verità è che c’è dolore e sofferenza da entrambe le parti, ma l’odio e la violenza non possono essere le risposte riversate all’esterno di qualcosa che ci portiamo dentro.

Può essere facile lasciarsi ammaliare dagli autoproclamati paladini del popolo e della nazione sfruttando la paura e l’ignoranza riversandola su ciò che è estraneo.

Ma questa non può essere la risposta.

Perché alla fine di tutto il male, alla fine di tutto il dolore non si resta che con un grosso cumulo di sabbia fra le dita e un immenso vuoto che si fa breccia nell’animo, disgregandoci dall’interno. Arriveremo a guardarci allo specchio senza riconoscere più il riflesso che riscopriamo dal suo interno.

Da questo punto di vista, in soli venti minuti, ILL FARES THE LAND lancia un messaggio fortemente politico, un invito a guardare con occhi diversi tutto il mondo che ci circonda e scoprire che, chiunque siamo e da dovunque veniamo, siamo tutti attanagliati dalle stesse paure e il desiderio di farci strada da qualche parte.

La violenza genera solo altra violenza e, se questo mondo è davvero così ingiusto, non siamo giustificati nel causare sofferenza a chi, come noi, cerca soltanto di sopravvivere, e semmai dovremmo tenderci una mano a vicenda.

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