Garofalo, l’usignolo cilentano che incanta il mondo

Editoriale

Dicembre 1, 2023

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Il soprano racconta una vita dedicata alla lirica e le sue passioni

Ha debuttato a di 15 anni nella Cavalleria Rusticana, poi esperienze al Teatro Verdi a Salerno e al Palazzo Zavallos a Napoli. Nel 2017 è stata Adina nell’Elisir D’amore a Vallo Della Lucania ed ha vinto il premio lirico internazionale Umberto Giordano. Ha studiato al Martucci di Salerno e collabora con la Orchestra Filarmonica di Vienna. Stiamo parlando del soprano cilentano Maria Pia Garofalo.

Sta organizzando un premio per dicembre. Ce ne parla ?

Il Cilento in Opera festival con il patrocinio del Comune di Torchiara, che si terrà l’8 dicembre. Aperto a tutte le arti , ha lo scopo di esaltare anche quelle ormai dimenticate come l’artigianato. Nasce anche per promuovere l’individuo che si è distinto per un qualcosa di diverso, in un universo che tende ad omologarci.

Gira per il mondo, qual è il paese che le ha dato maggiori gratificazioni?

Ho viaggiato molto nella mia carriera, per studio soprattutto. Ricordo gli anni di formazione molto difficili , dove treni e aerei erano diventati ormai la mia dimora fissa. Amo molto Vienna per l’estremo rispetto della musica e delle arti in generale. Ho avuto la fortuna di avere gratificazioni in tutta Italia e anche all’estero, ma l’Austria è la nazione che ho sentito più vicina al mio modo di pensare e di agire. Purtroppo, la società odierna, in campo musicale, e parlo dell’Italia specialmente, sta facendo in modo che il musicista perda il suo scopo primario, ovvero quello di essere tale. Vedo una maratona tra chi ha più pezzi di carta.

Chi l’ha spinta al canto lirico?

Nessuno ma, al contrario, è stato lui a venire da me . Da bambina ero molto attratta dai suoni della natura in generale: ero molto timida ed avevo proprio difficoltà con le parole. Delle volte facevo anche fatica a pronunciarle. Andai per qualche tempo anche da un logopedista per sbloccare questo fattore. Un bel giorno, invece. mentre giocavo con dei vecchi vinili e un giradischi a casa di mia nonna materna , ascoltai una voce che raggiunse le corde profonde del mio cuore e della mia mente. Si trattava del Barbiere di Siviglia di Carlo Tagliabue, e posso solo dire che in quel momento due note uscirono dalla mia bocca, come se il canto mi avesse ridato la vita e mi avesse fatto trovare il mio posto nel mondo.

Cosa ascolta nel tempo libero?

Amo molto Sting , Pink Floyd , Muse ed Queen ,a potrei citarne tanti altri. Ho un’anima assai rocchettara.

Che ne pensa dei talent e del ritorno al vinile ?

La soprano Maria Pia Garofalo vestita di nero con un ritratto di Giuseppe Verdi alle spalleAlla base, più che il talento si guarda quello che vuole il mercato musicale . Ogni tanto vedo ragazzi con belle voci e ottima tecnica, scartati perché non idonei a quello che il mercato vuole. Una volta invece non era cosi. Sono giovanissima ma ho seguito spesso anche registrazioni del Concorso Callas in onda sulla Rai e li si puntava alla ricerca del talento. Credo che tutto questo che vogliono far passare per “progresso e innovazione”  non sia tale . Una volta i gruppi musicali ed i cantanti avevano un proprio stile, una impronta e la prima nota era una vera e propria firma. Adesso si avverte una sorta di omologazione di massa. Il vinile è un’ottima cosa, in quanto il suono è totalmente diverso dal digitale, che magari viene pulito in sala di registrazione.

Che rapporto ha con i social e le nuove tecnologie?

Ottimo, mi piace il contatto con le persone. Ho inciso diversi album con la Kicco Music in questi anni , che sono stati diffusi su tutte le piattaforme digitali , quindi anche per chi è lontano dal mondo della lirica e magari non è collezionista, con un click può avvicinarsi a questo mondo.

Con chi le piacerebbe duettare un giorno o in quale teatro storico esibirsi?

Sarebbe stato bello con Pavarotti, è sempre stato un mito per me . Come teatro, sogno il Metropolitan.

Un giorno indimenticabile della sua carriera?

Sono stati tantissimi, tra questi mi piace ricordare uno, lo scorso ottobre, quando sono stata invitata all’apertura di stagione dagli Amici del Loggione del Teatro alla Scala di Milano. Rimasi incantata ad ammirare addirittura la bacchetta del grande Arturo Toscanini.

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