Il festival in cui musica e filosofia si incontrano in un dialogo raffinato e avvincente
Dal 12 al 15 ottobre la città di Salerno ha ospitato il Festival Canta con Kant,dialoghi, suoni, visioni, manifestazione dedicata ai giovani campani e che ha coinvolto grandi artisti del panorama musicale italiano, filosofi, accademici ed esperti in nuove tecnologie. L’evento, finanziato dalla Regione Campania (fondi Regione Campania e Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale), è stato patrocinato dal Comune di Salerno e dall’Università degli Studi di Salerno, insieme con l’Università Federico II di Napoli – Dipartimento Studi Umanistici, la Società Filosofica Italiana e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, attraverso Scabec, società campana per la promozione e la valorizzazione dei beni culturali.
Canta con Kant fa parte del più ampio progetto della Regione Campania, “I giovani e la cultura musicale”, che punta a sostenere la creatività giovanile.
L’evento, che ha riscosso un notevole successo in termini di presenze, si è tenuto presso il Parco urbano dell’Irno e, ad ospitare ben 15 talk filosofici previsti nel programma, all’interno del parco, è stato il Teatro “Antonio Ghirelli”, in cui si sono avvicendati protagonisti quali Francesco Paolo Adorno, Maurizio Bettini, Gino Castaldo, Massimo De Santo, Nello Cristianini, Umberto Curi, Tiziana D’Angelo, Pietro Del Soldà, Adolfo Fattori, Giuseppe Gaeta, Ilaria Gaspari, Antonio Gnoli, Domenico Spinelli, Emanuele Zingale e molti altri.
Quattro le sezioni dei talk: Mito e Filosofia; Cicatrici, Tatuaggi e altri segni; Solo vivendo: memoria dei corpi, immaginazione del futuro; Per uscire dalla minorità: Kant e non solo. A rompere il ghiaccio, giovedì 12 ottobre, Matteo Nucci con una lectio sul mito di Achille, e il contrappunto attoriale di Valentina Carnelutti, candidata al David di Donatello e al Nastro d’Argento, il tutto alla presenza del Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli e dell’amministratore unico della Scabec, Pantaleone Annunziata. A seguire, il mito di Paestum, con la direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo e il direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, Giuseppe Gaeta.
Il programma, quanto mai variegato, ha toccato,durante il suo svolgimento, numerose tematiche, decisamente attuali e catalizzanti. L’area verde urbana di Salerno si è accesa, infatti, di interesse da parte degli studenti, che, con grande coinvolgimento, hanno partecipato dinamicamente ai talk e ai laboratori didattici.
Il festival, con la direzione di Stefano Piccolo, è entrato nel vivo il giorno 13 con ControKanto: racconto della vita da un’altra angolazione di Domenico Iannaccone. Tema principale, l’uomo che, catturato dall’effimero, trascura chi, a i confini della società, cerca riconoscimento. La giornata è proseguita con l’appuntamento Dire le emozioni: tra filosofia e letteratura, di Pietro Del Soldà, noto autore, filosofo e conduttore radiofonico e Ilaria Gaspari, attraverso la scoperta dei piccoli e grandi paradossi dell’arte di raccontarsi e la rivelazione di un sentiero unico in cui le esperienze di vita soggettive si aprono alla possibilità di una comprensione attiva dell’alterità. Altro appuntamento, che ha riscosso grande seguito tra i giovani campani è stato quello delle Immaginazioni tecnologiche e intelligenze artificiali, che ha sviluppato un tema molto caro ai più giovani e non solo: “quanto ciò che definiamo il nostro destino sarà determinato o descritto dalle nuove tecnologie?”. Il tema, quanto mai attuale, verteva sull’impatto che i social media e le nuove tecnologie hanno avuto sul nostro corpo, portando a pratiche invasive e a comportamenti oltraggiosi verso se stessi e gli altri, come il body shaming e il cyberbullismo. Al centro del dibattito un quesito: può la filosofia dirci, ancora oggi, come avere un rapporto più sereno con noi stessi e con gli altri?
Il 14 e il 15, protagonisti, tra gli altri, i talk Narrare. Dal mito al racconto di Maurizio Bettini; La nuova edizione dell’Accademia degli iscritti di Kant: leggere Kant nel 2050 di Riccardo Pozzo e Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano di Nello Cristianini.
Attesissimi sono stati anche i concerti dei grandi artisti pop italiani e i talk che li hanno preceduti nell’Agorà: suoni, pensieri e parole. Carmen Consoli e Marina Rei si sono raccontate nell’intervista di Gianni Simioli, prima di salire sul palco e scaldare il pubblico in una platea da sold out. Il giorno seguente a salire sul palco è stato Daniele Silvestri, in un concerto gremito di caloroso pubblico di tutte le età, mentre la serata finale di questa intensa manifestazione è stata affidata alla musica rap e hip hop di Bigmama e al gruppo folk tutto partenopeo de La Maschera.
L’Amministratore unico dello Scabec, Pantaleone Annunziata, ha dichiarato:”Abbiamo cercato di ridestare la meraviglia dei giovani verso la filosofia e non solo […]. Nel piccolo, abbiamo voluto riprendere la sintesi perfetta di musica e filosofia”.
Ma la filosofia è un buon modo per approcciare a tematiche moderne, come quelle che sono state affrontate lungo lo svolgimento di Canta con Kant? I numerosi talk, le interviste e i dibattiti sono ancora oggi fonte di ispirazione e riflessione per i giovani di quest’epoca in cui tutto è veloce, immediato e divorato dall’ansia di vivere e lascia poco spazio all’interazione sociale? Abbiamo provato chiederlo ad alcuni di loro, cercando di vedere il festival attraverso i loro occhi. Pasquale G., che frequenta un liceo classico di Salerno, ci ha entusiasticamente espresso le sue sensazioni: “Quando gli insegnanti ce ne hanno parlato, ci era sembrata un’occasione per non stare seduti tra i banchi di scuola e fare qualcosa di divertente insieme con gli amici di altre classi e istituti, ma poi, almeno per quanto mi riguarda, ho trovato gli argomenti dei talk sorprendentemente interessanti e vicini alla generazione zeta. Soprattutto quando si è parlato di cyber bullismo, di bodyshaming o di intelligenza artificiale, ho sentito l’argomento molto calzante con quello che spesso capita tra ragazzi e non pensavo che un approccio filosofico fosse così profondo e vicino a tali tematiche”. D. : “Tra i momenti musicali, quale hai apprezzato di più e perché?” R. : “Sicuramente BigMama perché mi piace il rap. Inoltre, sento vicino il suo messaggio, che ti dice di sentirti libero e apprezzarti per quello che sei, senza dare peso a quello che gli altri pensano di te. Questo per me rappresenta una grande motivazione e un esempio da seguire”.
Canta con Kant ha, dunque, raccolto il favore di tutti i partecipanti ed è stato sicuramente un forte spunto di riflessione per i giovani che, attraverso un nuovo modo di apprendere la filosofia, hanno potuto dibattere con numerosi ospiti e artisti, assorbendone l’esperienza e allargando le proprie vedute.
Il progetto, che ha previsto anche lo svolgimento delle Filosofiadi, le “Olimpiadi della Filosofia”, continuerà con la pubblicazione, entro fine anno, del bando “La Regione Campania per i giovani”, a supporto di specifiche progettualità degli enti culturali campani.
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