Luca Sellitto, il mago della chitarra che spopola all’estero

Editoriale

Gennaio 14, 2024

Dopo le esperienze con gli Stamina, arrivano Magic Opera e Timeless Fairytale

Chitarrista, docente e attivo sulla scena musica con tantissimi progetti di stampo hard rock et similia. Luca Sellitto, cresciuto a Roccapiemonte, si sta imponendo sulla scena internazionale con il disco Magic Opera (power metal dai passaggi barocchi e rinascimentali) stampato anche dalla label Rubicon in Giappone. Si tratta della seconda parte della saga fantasy di Amtork, dal titolo Battle Of Ice. Il prosieguo delle epiche battaglie dei due maghi Lord Kama e Sir Dohron, che segue di due anni il primo lavoro The Golden Pentacle. Asssoli di clavicembalo e lunghe cavalcate chitarristiche che ricordano arie di romanze e valzer di Chopin o Strauss interpretate in chiave metal, sono l’humus del lavoro. Ma Sellitto, che ha studiato al Conservatorio Cimarosa di Avellino, è impegnato anche con i Timeless Fairytale e nel cuore ci sono sempre gli Stamina, nati nel 2001 da un’idea proprio del chitarrista. Una formazione con cui ha mosso i primi passi nel music business e che ci ha regalato quattro uscite ufficiali, ed un live in Polonia, in bilico tra hard, prog rock e fusion. Di questo, e soprattutto delle recenti collaborazioni, ne parliamo con l’artista campano.

In Magic Opera lavora con artisti internazionali ma ci sono numerose collaborazioni in itinere. Ce ne parla?

Tra il 2020 ed il 2022 sono stato ingaggiato da vari artisti come turnista in studio. I Magic Opera sono la creazione del tastierista milanese Marco Garau, tastierista dei Derdian, che mi ha voluto come chitarrista solista sul suo secondo album Battle of Ice. In più, ho lavorato per il cantante inglese Ian Parry, voce di Elegy, Ayreon ed altri, scrivendo a quattro mani con lui diversi brani del suo album Rock Emporium-Brute Force, a cui hanno partecipato anche musicisti noti che hanno militato in grandi band come Blind Guardian, Pain Of Salvation, Pretty Maids ed altre. Ho anche inciso tutte le chitarre sull’album di debutto dei californiani In Search Of Music, su cui ha partecipato anche l’ex cantante di Malmsteen, Mark Boals.

Poi ci sono i Timeless Fairytale, gruppo di cui stiamo aspettando il debutto.

Sono la mia nuova melodic metal band, che ho fondato con il cantante originale dei Royal Hunt, il danese Henrik Brockmann, uno dei miei preferiti da sempre. Sono molto onorato di avere un vero e proprio gruppo con lui in formazione. Abbiamo da poco terminato i missaggi del nostro primo album e al momento siamo in trattativa con diverse label straniere interessate a pubblicarlo.

Possibile che un artista campano susciti molto interesse all’estero e qui spesso venga quasi snobbato?

Il fatto è che non sono molto attivo come musicista sul nostro territorio, in quanto non c’è una scena adatta allo stile delle mie canzoni. A ciò va aggiunto che ormai quasi tutti i musicisti con cui collaboro non sono italiani. Comunque occasionalmente mi capita di lavorare come turnista live per qualche artista pop locale.

Cosa sta preparando, all’orizzonte c’è un disco solista o altri progetti?

Al momento la mia priorità sono i Timeless Fairytale. Essendo io l’autore di tutti i brani in tale band, non sento al momento l’esigenza di pubblicare a breve un altro disco solista.

Quali sono i suoi chitarristi preferiti?

In ambito rock-metal sicuramente Yngwie Malmsteen, Vinnie Moore, John Petrucci e John Norum. Ma mi piace ascoltare anche chitarristi jazz, come Joe Pass e Johnny Smith.Luca Sellitto

Quando è nata la passione per la musica?

Un giorno dell’autunno del 1994. Uno dei miei fratelli maggiori portò a casa una chitarra classica e, siccome siamo sempre stati un po’ competitivi tra di noi, volli da subito dimostrargli di essere più capace di lui di imparare a suonarla. Il problema è che da allora non l’ho mai più messa giù la chitarra.

Siamo ad inizio anno, la sua top five assoluta dei dischi da comprare assolutamente e da avere in una collezione che si rispetti.

Restando nell’ambito stilistico heavy-rock direi questi: Images And Words dei Dream Theater, Odyssey di Malmsteen, The Mission dei Royal Hunt, Elysium degli Stratovarius e The Final Countdown degli Europe.

Ci parla della scuola di chitarra di moderna che ha fondato a Roccapiemonte?

Che dire, è semplicemente la mia passione e il mio lavoro, da ormai quasi vent’anni. L’ attività didattica è sempre stata al centro del mio percorso. Ho a che fare con allievi di tutte le età e di vari livelli ed è fantastico quando li vedo felici dei loro miglioramenti.

Molti la conoscono per il lavoro con gli Stamina. Ricordi indelebili o da dimenticare di quel periodo?

Da dimenticare nulla, perché anche gli errori commessi ed i momenti difficili attraversati vanno sempre saggiamente custoditi nella memoria. Tra i bei ricordi indelebili, citerei sicuramente il tour europeo di supporto ai Royal Hunt, il tour italiano di supporto a Vinnie Moore, la registrazione del nostro live cd-dvd in Polonia e tutti i momenti di crescita trascorsi in studio ad incidere i nostri quattro album pubblicati. Non sarei mai stato pronto per le cose un po’ più prestigiose in cui son stato coinvolto in seguito, se non mi fossi fatto le ossa con gli Stamina.

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