Il paradosso della stupidità – Mats Alvesson, André Spicer

Aprile 9, 2024

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‎Raffaello Cortina Editore
Tutta colpa dello stress

Il paradosso della stupidità - Mats Alvesson, André Spicer

Gli autori ci raccontano il potere e i danni della stupidità funzionale in ufficio. 
André Spicer e Mats Alvesson, analizzano il fenomeno e ne deducono che la stupidità funzionale è fortemente ben vista dalla dirigenza perché il dipendente esegue senza proferire parola e quindi il processo produttivo è molto più veloce. Ma un lavoratore di questo tipo, seppur attento e scrupoloso in ciò che fa, non porta benefici all’azienda se non all’interno di un ruolo ben definito. Non c’è nessun valore aggiunto, cosa che è invece portato da chi riflette su ciò che gli viene ordinato, metabolizza l’imperativo dei superiori e si prende la briga di commentare, consigliare, criticare. “Non reagire impulsivamente, senza opporre continue contestazioni, significa anche avere un senso della misura. Tuttavia, un eccesso di stupidità funzionale diventa disfunzionale. Crea dissonanza, frammentazione, inerzia nei processi di lavoro”. C’è una stupidità che è funzionale e va accolta. Lo yes man va bene nella misura in cui c’è bisogno di persone che non mettano in discussione tutti i giorni gli obiettivi. Ma lo stesso yes man diventa disfunzionale quando presenta distacco nei confronti della società per cui lavora. Faccio una cosa e poi non me ne occupo più. Eppure, una piccola dose di stupidità può essere utile per alimentare l’armonia e favorire il successo. È questo il paradosso della stupidità: un comportamento discutibile può rivelarsi positivo nel breve termine ma un disastro nel lungo periodo.

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